Fritto perfetto? Ecco come ottenerlo!

Ultimo aggiornamento: 26.07.24

 

Quando si parla di fritture, l’acquolina in bocca è assicurata! D’altra parte, è noto che praticamente qualunque alimento, immerso in olio bollente in modo che si formi quella deliziosa crosticina esterna, ne guadagna in gusto e croccantezza. Se vi state chiedendo come fare un’ottima frittura di pesce come di carne o verdure, siete arrivati nella pagina giusta, sia che pensiate di utilizzare una friggitrice elettrica sia una padella. 

 

Come ottenere un fritto perfetto? Le regole

Una frittura fatta a regola d’arte è meno semplice da ottenere di quello che si pensa. Per non incappare in risultati deludenti riassumiamo alcuni dogmi da tenere nella massima considerazione, a cominciare dal tipo di olio da utilizzare. Sulla carta quello più adatto è l’extravergine di oliva perché ha un punto di fumo (ovvero la temperatura alla quale comincia a bruciare e che dunque non va mai superata) più alto; ha però un sapore piuttosto intenso che può appesantire il gusto e la digeribilità del fritto. Ecco perché un’altra opzione molto gettonata è l’olio di semi (arachidi in particolare), versatile e dal gusto più delicato. 

Una volta scelto l’olio, ricordatevi di versarne una quantità generosa perché gli alimenti devono esserne completamente immersi, così da ottenere una frittura più uniforme ma anche leggera. Fate attenzione alla corretta temperatura perché inserire un cibo quando l’olio non è ancora bollente rovinerà il risultato. Per capire quando è il momento giusto è sufficiente lasciar cadere un pezzetto di pane o di carota e controllare che tutto attorno si formino delle bollicine. Il discorso ovviamente non vale in caso utilizziate una friggitrice elettrica su cui sarà sufficiente selezionare la temperatura desiderata. 

Quando l’olio è caldo, inserite solo pochi alimenti alla volta, anche se lo spazio a disposizione è superiore. Questo perché più pezzi contemporaneamente farebbero abbassare la temperatura e il risultato sarebbe un fritto meno croccante. A mano a mano che la frittura di un alimento è completata, posizionatelo sull’apposita carta paglia, meglio se all’interno di un forno preriscaldato (ma spento e con lo sportello aperto), così da mantenere a lungo la croccantezza. 

Consigli e suggerimenti   

Se vi state chiedendo quale farina usare per una buona frittura di pesce, la risposta è quella bianca o, per ottenere una doratura e un effetto croccante superiori, quella di semola di grano duro. Nel corso degli anni però si sono imposti anche altri metodi, a cominciare dalla pastella, che si realizza con acqua e farina oppure – nella versione resa celebre dalla tempura giapponese – con farina e acqua frizzante fredda. In caso di intolleranze alimentari, per esempio al glutine, si può optare per la farina di riso o di ceci. Qualunque farina scegliate è fondamentale non aggiungere il sale, che contribuirebbe alla creazione di umidità nell’impasto e che andrà aggiunto solo subito prima di servire il fritto. 

Nel caso di avanzi è bene sapere come riscaldare la frittura di pesce, verdure o carne che sia. Non fatevi prendere dalla fretta e tenete il vostro fritto ben lontano dal forno microonde, perché il risultato sarebbe gommoso e molliccio. Le opzioni sono due: il forno tradizionale, impostato a 180 gradi, con gli alimenti posizionati su una teglia unta e lasciati riscaldare per una quindicina di minuti; oppure una padella, in cui scaldare dell’olio di semi e in cui “tuffare” i pezzi facendoli dorare nuovamente. 

Come eliminare l’odore di fritto

Per limitare il propagarsi dell’odore di fritto, che è piuttosto impregnante, vi suggeriamo intanto di coprire i capelli con un foulard e poi di mettere su un fornello un pentolino con all’interno acqua e aceto bianco (o in alternativa chiodi di garofano) e lasciare che cominci a bollire, in modo da contrastare la puzza.  

Una volta completata la frittura, mangiate le varie prelibatezze e riordinato la cucina resta una domanda da porsi: dove buttare l’olio di frittura? Non commettete l’errore di pensare di rovesciarlo nello scarico del lavandino o del wc perché l’olio esausto non è biodegradabile. Lasciatelo dunque raffreddare e poi trasferitelo in una bottiglia di vetro o, se il vostro comune lo fornisce, in un contenitore ad hoc. A questo punto dovrete portarlo alla vostra isola ecologica di riferimento, dove verrà smaltito e riciclato correttamente. 

 

 

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