Uno dei traguardi più importanti per un cuoco professionista è essere premiato con una stella Michelin. Ecco una classifica aggiornata dei migliori chef stellati dell’alta ristorazione made in Italy, che hanno contribuito a rendere famosa la gastronomia italiana nel mondo.
L’Italia, si sa, è famosa in tutto il mondo per l’arte, la cultura e la moda, ma anche e soprattutto per il buon cibo. Non a caso, quando si parla di Alta Cucina, il nostro Paese vanta su tutto il territorio numerosi ristoranti stellati che si sono distinti nel tempo per la ricercatezza dei loro piatti, fatti di accostamenti e sperimentazioni ardite capaci di stupire e incantare le papille gustative di ogni buongustaio.
Anche quest’anno è stata presentata a Milano la 66ª Guida Michelin Italia 2024, che ha confermato gli undici chef italiani tristellati e assegnato nuove stelle. Tra le novità di questa edizione troviamo anche tredici “stelle verdi” che premiano e incoraggiano la sostenibilità nel campo della gastronomia.
Se volete scoprire quali sono i migliori chef stellati italiani, qui di seguito vi proponiamo una classifica dei cuochi famosi che hanno ottenuto (o confermato) questo riconoscimento e a cui si sono aggiunti nuovi volti dell’alta ristorazione made in Italy.
Chef con 3 stelle Michelin in Italia
Il primo chef italiano a ottenere le tanto ambite tre stelle Michelin è stato Gualtiero Marchesi nel 1986, che passò a due nel 1997, per poi chiedere nel giugno 2008 la restituzione di tutti i riconoscimenti attribuitigli dalla guida francese, dopo aver contestato il sistema di attribuzione dei punteggi.
Dopo di lui fu la volta di Ezio Santin, il secondo chef in Italia a prendere le tre stelle nel 1990. Attualmente, tra i ristoranti italiani 3 stelle Michelin più famosi al mondo c’è sicuramente l’Osteria Francescana dello chef modenese Massimo Bottura, che nel 2018 ha vinto anche il titolo di The World’s Best Restaurant.
Tra i nuovi stellati Michelin dell’edizione 2020 troviamo Enrico Bartolini, l’unico chef italiano nella storia della “Rossa” ad aver conquistato quattro stelle in un sol colpo, due delle quali sono state assegnate al suo ristorante Mudec all’interno del Museo delle Culture di Milano.
Oltre a lui, confermano le tre stelle Michelin del 2020: Da Vittorio Brusaporto a Bergamo, Piazza Duomo ad Alba (CN), St. Hubertus a San Cassiano (BZ), Mauro Uliassi a Senigallia (AN), Le Calandre a Rubano (PD), Reale a Castel di Sangro (AQ), La Pergola a Roma, Le Calandre a Rubano (PD), Enoteca Pinchiorri a Firenze, Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN) e Osteria Francescana a Modena.
Pirottini in silicone
Per chi ama fare muffin e cupcake, un kit di pirottini come quello proposto da Amazon Basics non dovrebbe mai mancare. Il set è composto da 24 pezzi che hanno la particolarità di essere colorati, non anonimi, per cui fanno tutt’un altro effetto sulla tavola.
I pirottini hanno quelle increspature nelle quali si possono annidare rimasugli di impasto che poi diventa difficile togliere. È comunque possibile metterli anche in lavastoviglie.
Il kit di pirottini Amazon Basics è tra i più venduti online: sono colorati, pratici, realizzati in silicone, quindi non si buttano ma possono essere riutilizzati tantissime volte. Resistono in forno a una temperatura di 220°, non costano molto, sono alti 3,5 cm e hanno un diametro alla base di 5 cm.
Padella Antiaderente
Questa linea di pentole, wok e tegami realizzata da Lagostina, una delle aziende più amate in Italia in questo settore, è tecnologicamente avanzata. Spicca la presenza del sistema Thermosignal, un indicatore sul fondo della padella che cambia colore quando la temperatura diventa ottimale per iniziare la cottura.
La padella non è adatta per piani di cottura a induzione.
La padella Lagostina è disponibile in diverse misure e c’è uno sconto se se ne acquista più d’una. Sono padelle che si possono mettere anche in forno. La padella è in alluminio con un rivestimento interno particolarmente resistente alle abrasioni perché presenta particelle di titanio.
Tagliere in bambù
Non è un tagliere qualunque questo: si caratterizza infatti per la presenza di un bordo che, appoggiato al piano di lavoro, ne aumenta la stabilità perché evita che scivoli. Colpiscono anche le dimensioni extra large: 56 x 38 cm. Praticamente vi si può preparare qualsiasi cosa.
Uno dei pregi di questo tagliere, cioè le dimensioni molto generose, in realtà si trasforma in un difetto per chi ha uno spazio ridottissimo in cucina.
È un tagliere realizzato in bambù, un legno con proprietà antibatteriche e molto facile da pulire. La presenza delle scanalature lungo i bordi consente di raccogliere i liquidi, evitando che fuoriescano.
Chef stellati italiani: i 2 stelle Michelin
Per quanto riguarda i cuochi bistellati, ai 34 ristoranti 2 stelle Michelin già premiati in Italia nel 2020 se ne sono aggiunti altri tre, ossia:
- il Ristorante D’O a San Pietro All’Olmo (MI), sotto la guida dello chef stellato Davide Oldani, ideatore della “cucina pop” e strenuo difensore della tradizione gastronomica italiana;
- il Ristorante Harry’s Piccolo a Trieste, che deve le due stelle Michelin alla straordinaria cucina di chef Matteo Metullio, agguerrito sostenitore del “km zero”;
- il Ristorante Santa Elisabetta a Firenze con lo chef campano Rocco De Santis, che ha saputo unire tradizione e innovazione, trasformandole in autentiche opere d’arte culinaria.
I 26 nuovi chef con una stella
Dunque, ricapitolando la 66ª edizione della Guida Michelin 2024 conta 371 ristoranti stellati in Italia: 11 con tre stelle, 37 con due e 323 con una.
Tra questi ultimi ci sono 26 new entry che hanno delineato un nuovo firmamento culinario nostrano con ben sedici chef neostellati under 35. Queste giovani promesse dell’alta ristorazione sono:
- Chef Donato De Leonardis del ristorante Don Alfonso 1890 San Barbato, a Lavello (PZ)
- Chef Luigi Salomone Del ristorante Re Santi e Leoni, a Nola (NA)
- Chef Giuseppe Gasperoni dell’Osteria del Povero Diavolo, a Poggio Torriana (RN)
- Chef Ciro Sicignano del ristorante Lorelei, a Sorrento (NA)
- Chef Antonio Ziantoni del ristorante Zia, a Roma
- Chef Simone Nardoni del ristorante Essenza, a Terracina (LT)
- Chef Ivan Maniago del ristorante Impronta d’Acqua, a Lavagna (GE)
- Chef Andrea Casali del ristorante Kitchen, a Como
- Chef Pasquale Laera del ristorante Borgo Sant’Anna, a Monforte d’Alba (CN)
- Chef Felice Sgarra del ristorante Casa Sgarra, a Trani (BT)
- Chef Juan Camilo Quintero del ristorante Poggio Rosso, a Castelnuovo Berardenga (SI)
- Chef Filippo Oggioni del ristorante Vecchio Ristoro, ad Aosta
- Chef Alessandro Rossi del ristorante Gabbiano 3.0, a Marina di Grosseto (GR)
- Chef Riccardo Gaspari del ristorante SanBrite, a Cortina d’Ampezzo (BL)
- Chef Giacomo Sacchetto del ristorante La Cru, a Verona
- Chef Mattia Bianchi del ristorante Villa Amistà, a Corrubbio (VR)
Tra piatti gourmet e fontane di cioccolato, festeggiano la stella Michelin anche: Relais Blu con lo chef Alberto Annarumma, AALTO con lo chef Takeshi Iwai, Piano 35 con lo chef Christian Balzo, Franco Mare con lo chef Alessandro Ferrarini, Nove con lo chef Giorgio Servetto, Sala dei Grappoli con lo chef Domenico Francone, Linfa con lo chef Vincenzo Martella, Peter Brunel Restaurant Gourmet con lo chef-patron Peter Brunel, Prezioso con lo chef Egon Heiss e Alfio Ghezzi Bistrot Mart con lo chef-patron Alfio Ghezzi.
Stelle Verdi e Special Awards
Come anticipato, una delle novità di quest’anno della Guida Michelin 2024 è l’introduzione di un riconoscimento speciale per la sostenibilità nel campo della gastronomia, con l’assegnazione di una “stella verde” a dodici chef italiani famosi per essersi impegnati contro gli sprechi alimentari e per una cucina più “green”. A riceverla sono stati:
- Antonello Sardi di Virtuoso Gourmet, Scarperia e San Piero (FI)
- Caterina Ceraudo di Dattilo, Strongoli (KR)
- Davide Oldani di D’O, Cornaredo (MI)
- Fabrizio Caponi di I’Ciocio Osteria, Suvereto (LI)
- Famiglia Iaccarino del Ristorante Don Alfonso 1890, Massa Lubrense (Na)
- Franco Malinverno di Caffè La crepa, Isola Dovarese CR
- Igor Di Macchia di Casa Format, Tetti Valfrè (TO)
- Mariangela Susigan del ristorante Gardenia, Caluso (TO)
- Massimo Bottura dell’Osteria Francescana, Modena
- Norbert Niederkofler di St. Hubertus, San Cassiano BZ
- Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915, Pontelongo PD
- Pietro Leemann di Joia, Milano
Infine, come ogni anno, la Guida Michelin ha assegnato anche degli “special awards” per premiare passioni e storie. Giusto per citarne alcuni: il Premio Sommelier 2024 offerto dal Consorzio Brunello di Montalcino è andato a Matteo Circella della trattoria La Brinca a Ne (GE), il Premio Michelin Giovane Chef 2024 è stato assegnato ad Antonio Ziantoni del già citato ristorante stellato Michelin Zia a Roma, mentre il riconoscimento per la qualità del servizio di sala arriva in casa di Peter Brunel ad Arco (Trento) per il lavoro di Christian Rainer.
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